Dunque: è domenica e la città è invasa da orde, sciami, branchi, tribù, cartelli, mandrie, turbe di turisti assatanati dal Natale, dal suo spirito (di vin brulé) e dalla frenesia di acquistare, visitare il mercatino di Natale, assaggiare, girare fra i banchi di una fiera (d S. Lucia) sotto tono, farsi travolgere da passeggini, dimenticare una domenica di calcio (ieri il Bologna ha vinto 1-0, ndr.). Soprattutto: ascoltare indiani americani -che l’anno scorso erano peruviani con il poncho-, con tanto di piume e belletti, suonare per la centoventitréesima volta i Sacred Spirit (ricordate “Ly o Lay Ale Loya”?).
Dicevo: è domenica e si avvicina il Natale. Ma la giornata è buona, sì, al punto che posso anche cucinare (se così si può dire).
Sono di buonumore (come testimonia la foto, espressione un po' ebete a parte; ma, che volete, pure l'ebetudine è, talvolta, sintomo di felicità).
(grazie...)
1 commento:
turbo Luca!
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