Superato il periodo di festa. Mi veste sempre, come la prima volta, di una sensazione vagamente dolente, come certe domeniche passate in casa.
«È una nostalgia misera e misericordiosa, quella che mi colpisce. Malinconica. E non perché sia Natale, o perché oggi io sia vecchio.
È la malinconia racchiusa nei colori che se ne vanno da vecchie foto, o nei luoghi visitati molti anni fa, forse con altre persone, certamente con altri occhi.
La rincorsa ci ha resi folli.
Non sappiamo più scrivere lettere.
E mentre io mi arrampico in riva al mare, cercando un orizzonte più lontano e meno teso, le porte che si chiudono mi ricordano, tanto quanto quelle che restano socchiuse cigolando, cosa sono stato.
Forse
(talvolta)
sarebbe meglio essere
un cane
da compagnia.
Il resto del tempo no.»
(Riva del Garda, 26 dicembre, 11:50)
Quello appena passato è stato un bel Natale. Sereno, maturo.
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