Mentre Dellai applaude Bauman «solo per cortesia», registriamo quattro eventi.
Il magazzino Aiazzone di Pognano (BG) viene preso d’assalto dai creditori. Ossia dai comunissimi clienti: truffati da una società che ha dichiarato fallimento, ma che prima aveva incassato allegramente caparre e anticipi per mobili mai consegnati. Gli ex clienti (ma anche gli ex dipendenti) hanno forzato i lucchetti del magazzino e prelevato «parte del maltolto». Beccandosi, ovviamente, una denuncia penale. Provare per credere.
Chissà cosa pensa il galeotto Renato Semeraro, artefice finale del fallimento di Aiazzone, della visione mercificata delle relazioni interpersonali e degli impegni a lunga scadenza nella società post-moderna.
Un applauso (dalla parte opposta delle sbarre) a Renato Semeraro, e un applauso (divertito, ma non senza stigma) alla Banda del Buco.
Paolo Mazzalai è diventato il nuovo presidente della sezione trentina di Confindustria. Già vicepresidente della stessa, è un ingegnere di sessant’anni, dirigente di una società (la SWS Engineering) di ingegneria. Professore associato di Ingegneria applicata all’Università di Padova. La sua formazione non lascia spazio a equivoci. Fino a qualche mese, Mazzalai è stato anche presidente di Trentino Sviluppo. Non sarà Giorgia Palmas, quindi, ma non si può dire che non conosca il territorio. Bisognerà capire se questo sia un bene o un male.
Chissà se l’ingegnere la pensa come Zygmunt sulle scelte etiche individuali.
Un applauso (di incoraggiamento) a Mazzalai.
Il roveretano Davide Zomer, portiere del Südtirol, ha steso con una spallata l’attaccante ravennate Lapadula, che si era “inciampato” (?) su di lui al 95′. Risultato: rigore, 2-1 per il Ravenna e Südtirol (fino a quel momento salvo) retrocesso. Ora Zomer, autore (da che mi ricordo) di una buona stagione, è «quel soggetto che», colto da «un autentico raptus di follia», «ci ha fatto retrocedere», secondo le parole di mister Pellegrino (fattosi cacciare al minuto 80 per proteste, ndr.).
Chissà se l’ex (ormai) portiere altoatesino, prima del colpo del ko, stesse pensando alla frenesia della vita liquida del consumatore.
Un applauso (circospetto) a Zomer; un applauso (ingrato) al Südtirol.
Shaquille O’Neal ha dato l’addio al basket (per lo meno a quello giocato). Come ricordava un amico: quanto ci hai fatto godere quando sbagliavi i liberi, facevi uno sfondamento o prendevi un tecnico; quanto ci facevi godere, quando ti piazzavi in mezzo all’area e fermarti era possibile solo con l’Hack-the-Shaq.
Chissà se Shaquille pensa che la Società sia consumata come la suola delle sue Reebok.
Un applauso (affettuoso) a Shaq.
[http://questoblog.com/2011/06/07/applausi-solo-per-cortesia/]