giovedì 22 novembre 2007

Frastornato

Ma sono stato bene, e di questo ti ringrazio.
Mi hai aiutato, non fosse altro, a superare Giulia. Ora sono oltre.
Spero che anche a te, in qualche misura, questa parentesi (che ancora non ha costruito i suoi contorni) sia servita.
Ora voglio pensare, per non farmi troppo male, che sei stata, in parte, la costruzione di questa testa che non dorme mai, e che talvolta farebbe bene a dormire. Sei stata reale e irreale; comunque bella. Ora voglio pensare che siamo stati un po' pazzi, ma sinceri. Che non abbiamo, praticamente, iniziato, ma neppure finito. Che siamo stati, forse siamo, un "noi" incompleto ma con un suo senso.
Lo scrivo qui, in pubblico, e forse è poco garbato. Senza dubbio lo è. Ma pubblico voglio che resti: ti voglio bene, pure con tutte le complicazioni del caso.
Ciao.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

E così, in pubblico, faccio un piccolo inchino, sorrido e ti mando una carezza (immaginaria, ovviamente!). Concordo sulla pazzia, sulla sincerità, sulla realtà e irrealtà, sulla bellezza, e sul bene.
Ora, come un fatuo sogno di mezz'autunno, sparirò, e al mio posto cadrà una polverina magica che ti farà (finalmente) prendere sonno.
Buona notte, Luca. Un abbraccio.

luca ha detto...

Credo che il sonno sia una ambizione che non mi posso permettere.
Una routine inceppata.
Troppo nervoso, troppo nervoso, per dormire. Macché sognare.
Gli stracci dormono? Soprattutto, sognano?
Non ci si riesce neppure più ad ubriacare, in questo Paese.
Davvero è giunta l'ora di una rivoluzione, compagni.
Bah.