Cari amici,
sono lieto di comunicarvi che la triste profezia dello slovacco ubriaco non si è verificata: a tutto il 27 ottobre, sono ancora vivo.
(e puzzo di fritto, me tapino)
"Abbiamo trovato uno scompartimento di prima classe e siamo saliti. Dovevamo fare un bel viaggetto di 14 ore, grazie allo zio Bernard. Dopo essere saliti abbiamo scoperto che era un treno senza bar, senza carrozza ristorante, senza nemmeno un servizio di carrello che passasse nel corridoio. Saremmo rimasti senza cibo, senza acqua e senza sbobba per 14 ore; al treno non sarebbe stata aggiunta nessuna carrozza. Comunque c'erano i gabinetti. Nizza era stata poco gratificante...
Siamo arrivati a Mannheim e dalla stazione abbiamo telefonato a Carl.
'Arrivo subito', ha detto.
È stato di parola. Siamo andati al Park Hotel e ci hanno dato la suite 218, che dava sul parco con il serbatoio sopraelevato e le fontane. Dovevo andare ad Amburgo a tenere una lettura di poesie. Ancora non posso soffrire le letture di poesie; mi ubriaco e litigo con il pubblico. Non ho mai scritto poesie per leggerle, ma di certo mi rendeva i soldi per l'affitto. A tutti i poeti che ho conosciuto, e ne ho conosciuti troppi, piace tenere letture. Io mi sono sempre sentito solitario, disadattato, ma i miei confratelli poeti sono molto estroversi, molto socievoli, a quanto pare. Non mi piacciono, li evito. Quella sera Carl ci ha invitato a cena a casa sua. Ho detto: 'Va bene, ma andiamo a comperare un po' di vino'. Così siamo scesi in strada e abbiamo comperato moltissimo vino. Abbiamo anche acquistato degli impermeabili. Pioveva di continuo. Il Reno straripava. La chiamavano 'L'inondazione del secolo'.
Dovunque vado provoco sempre condizioni atmosferiche tremende. Una volta ho fatto una lettura nell'Illinois e il giorno dopo hanno avuto il peggior tornado della loro storia, e un mese dopo è morto il poeta che aveva organizzato la lettura. Una volta ho tenuto una lettura al Museo d'Arte Moderna di Houston e dopo che me ne sono andato c'è stata un'inondazione improvvisa che ha distrutto il museo e rovinato opere d'arte per un valore di un milione e mezzo di dollari. Una volta ho tenuto una lettura all'Istituto delle Arti della California e più tardi, nella casa in montagna del professore, mentre bevevo scotch e guardavo le gambe di sua moglie, degli avvoltoi hanno volato in tondo sopra il tetto e uno è sceso nel cortile. È per questa ragione che mi faccio sempre pagare molto, per le mie letture: non so mai se ne uscirò vivo."
(C. Bukowski, "Shakespeare non l'ha mai fatto", trad. L. Schenoni)
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