«Quella sera eravamo seduti nell’atrio dell’albergo, ad aspettare che lo zio Bernard venisse a prendere Serena. Aveva accettato di aspettarla fuori. Portava con sé la moglie, un’ex indossatrice. Doveva arrivare alle 6.00 di sera. Alle 6.15 Serena ha detto: “Forse si è perso. Questo è un posto difficile da trovare, proprio di fronte alla stazione. Bernard non conosce questa parte della città”.
Siami rimasti lì ancora un po’. È passata una lunga auto color avorio, molto silenziosa.
“Era la sua macchina,” ha detto Serena, “in tutta la città non ce n’è un’altra come la sua. Era Bernard. Povero Bernard, non ha visto l’albergo.”
"Lo troverà, mamma,” ha osservato Linda.
Altri 7 o 8 minuti. Poi l’auto color avorio è arrivata di nuovo, ha parcheggiato.
“È lui,” ha esclamato Serena. “È lui!”
“È lo zio Bernard,” ha annunciato Linda Lee.
Sono balzate in piedi. Linda si è rivolta a me: “Vieni a salutarlo”.
“No.”
“Vieni solo a dire ‘ciao’, su...”
“No.”
Sono corse fuori, incontro allo zio Bernard. Avere soldi significa qualcosa, e anche avere lo stesso sangue...
Sono rimasto nell’atrio, in poltrona, ad aspettare. Ho aspettato 1 quarto d’ora, poi sono salito con l’ascensore. Sono andato in camera, mi sono tolto le scarpe e mi sono steso sul letto, al buio. Il sangue e i soldi e Cappuccetto Rosso e Tarzan delle Scimmie e l’Orfanella Annie e Pierino e il Lupo e i Ponti di Londra crollano tutti e Robin Hood e i 3 Porcellini che andarono al Mercato e la Vecchia che Viveva in una Scarpa e aveva Tanti Bambini che non li conosceva tutti e Biancaneve e mia madre e mio padre e le elementari e Stanley Greenburg il bullo della scuola e il primo lavoro e il terrore delle pareti e la strage delle ore e gli uomini che lavorano nelle fabbriche accanto a me con palline di marmo graffiate come occhi, il loro unico desiderio conservare un posto che li aveva già uccisi, e poi tutte le puttane nel mio letto e nelle mie povere automobili, cuori come accette, io, nella chiesa cattolica, ad assorbirne il fasto, a sputarlo, che tenevo duro, Krazy Kat, i Katzenjammer Kids, e loro laggiù che succhiano il culo a un ricco pazzo, più per i soldi che per il sangue; il comunismo non è riuscito a trovare una soluzione, la letteratura ha fallito come il solito, e l’omicidio è fuori...
Mi sono addormentato.
Mi sono svegliato quando Linda Lee ha aperto la porta.
“Quello zio Bernard è proprio un figlio di puttana,” ha detto.»
(C. Bukowski, “Shakespeare non l’ha mai fatto”; trad. L. Schenoni)
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