giovedì 19 marzo 2009

Come nei tubi. Catodici?

Non ne ho scritto, fino ad oggi. Ho lasciato il fenomeno de “The Bastard Sons of Dioniso” lontano dalle mie pagine. Perché quella porcheria che è X-Factor è troppo lontana da me (e, per fortuna, sono riuscito a tenerla a distanza); e perché in fondo quei tre “sdrameloni” mi sono sempre stati simpatici, nonostante tutto. Nonostante tutto.
Oggi, forse, però, è il caso di lasciare qualche annotazione.
Io “The Bastard Sons of Dioniso” li ho sentiti suonare dal vivo più di una volta. Ho apprezzato particolarmente il loro repertorio acustico (Crosby, Stills & Nash: davvero niente male). Li ho trovati divertenti e genuini, nella loro pittoresca zoticaggine.
Poi il disco si è inceppato. La partecipazione all’orrendo programma ha levato la genuinità e lasciato solo la zotichezza. I poveretti si sono coperti di ridicolo, seguendo i rigidi dettami di sedicenti musici e oscuri stilisti.
Hanno perso completamente la loro identità, in nome di una fruibilità pop di basso profilo. E non che quell’identità fosse particolarmente marcata: ma esisteva – si era ricavata una sua nicchia di dignità.
Questa sera “The Bastard Sons of Dioniso” torneranno ad esibirsi in regione. Millecinquecento fan andranno a sentirli, a Borgo (!), dentro ad un palazzetto; e chissà quanti altri se ne staranno di fuori, poco distante, al freddo (altro che primavera, in Valsugana), ad osservarli mentre vengono proiettati su un maxischermo.
Il problema, a questo punto, non riguarda più i tre. Ma piuttosto il contorno che s’è creato. Quei millecinquecento e più saranno gli stessi che, mentre TBSOD suonavano nell’atrio della Facoltà di Sociologia, se ne stavano fuori a fumare, incuranti e annoiati; gli stessi che se ne andavano a metà concerto, o che neppure ci andavano, al concerto. Cosa è cambiato? Lo show business. Solo televisione di misero livello, fenomeni (di massa) e massificazione.
Gente che va solo per divertirsi, ovvio. Gente che non c’entra niente. Gente che non ha responsabilità di niente. Niente di niente. Solo per divertirsi. Niente per divertirsi.
C’è un che di piduista in tutto questo. Questo è controllo sociale.
Come diceva il vecchio Igor: «Avanti, andate avanti! Andate ad ammucchiarvi come la merda nei tubi!». Considero gli spettatori di stasera conniventi con questo Governo inguardabile, complici dell’ideologia berlusconiana. Incapaci di opporsi, ed anzi pronti ad assecondare, perché "cosa c'entra? io vado solo per divertirmi!". Li considero corresponsabili dello stato in cui versa la nostra democrazia. Nei tubi.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Messa così, è disarmante. Io non li ho visti dal vivo, ma li ho visti cercare di destreggiarsi goffamente nel mondo di cartone della tv e acquisire troppa presunzione (o forse perdere innocenza). L'unica cosa che credo sia importante sono loro, la loro esperienza di ventenni, la loro capacità di orientarsi e decidere. E credo che questa partecipazione li abbia più danneggiati che favoriti.
Per quel che riguarda la gente, sì hai ragione tu. Ma io trovo molto divertente il fatto che la signora di 60 anni o il ragazzetto snob che non se li è mai cagati perché non suonavano al Verdi li trovino interessanti e li apprezzino. No?
Mi immagino la nonnetta al Bruno e rido. Faccio male?
;)

luca ha detto...

Sì, è vero, è divertente.
Agrodolce, no?
Pensa come sarebbe se stasera, al concerto, non si presentasse nessuno. Loro sul palco; davanti ad una platea vuota, con le telecamere e tutto il resto. A riprendere sedie vuote. E fuori solo il fresco notturno di Borgo.
A loro, forse, farebbe bene. Il vuoto ed il freddo, forse, li sveglierebbe dal torpore.
E lo stupore darebbe un bel colpo a quella squallida claque.
Per fortuna ci resta almeno l'immaginazione.
Ti saluto

leti ha detto...

Oddio Luca...mi pare che in qs momento i mali dell'Italia siano altri...io cercherei delle sfumature, mi rifiuto di non vedercele, tutto nero o tutto bianco: molto chic e noioso...il divertimento degli altri può essere diverso dal tuo e non per qs tutti quelli che andranno a quel concerto qs sera sono senza idee, vittime della televisione. Questa volta la tua analisi era poco lucida e molto incazzata, ma cosa vuoi, posso capire: tra il Berlu che fa la vittima, il Papa che dice cazzate divine e la possibile epidemia di Tbc...

luca ha detto...

Non sono d'accordo. Se è vero che un discorso come il mio può apparire un po' estremistico, è altrettanto vero che il problema c'è. E non sto parlando di divertimento. Anche perché sono convinto che una buona fetta dei partecipanti al concerto di ieri sera non c'è andata per divertirsi: è andata per stare in vetrina. Perché quei tre "sono andati in tv". Lo ripeto: è la stessa gente che snobbava TBSOD prima della repentina celebrità.
Il problema, poi, è amplificato dall'abitudine allo smarcarsi: ad affrancarsi costantemente dalle proprie responsabilità.
"Ma io...", "Ma io...", "Ma io...". Un mondo di attenuanti generiche. Molto simile alla logica del "ma anche".
I mali dell'Italia vanno di pari passo con questo atteggiamento; perché questo atteggiamento legittima il berlusconismo nella sua essenza. Lo rende non solo possibile, ma credibile.

Chiara ha detto...

che peso... che peso e che noia, mi dispiace te lo devo dire, non ho mai commentato il tuo blog ma proprio sta tirata mi fa un po' ridere. forse dovresti farlo anche tu. non sempre, come ti ho già detto, chi ride è necessariamente allocco.
e non ci sono "ma io".

luca ha detto...

Ma io continuo a pensarla così, Chiara. C'è poco da ridere.
Proprio questo smarcamento, questo modo di affrancarsi sempre, è pericoloso. Il tuo atteggiamento, secondo me, è troppo facile. È un atteggiamento che ti permette di fare certe cose senza doverti confondere con gli altri. Ma non sempre è così. Iperbolicamente (ma è solo una iperbole, perciò non offenderti) questo è lo stesso atteggiamento con il quale le ronde difendono il territorio, l'evasore non paga le tasse, il gioielliere si fa giustizia da sé a pistolettate, il sistema sanitario nazionale è inutile ecc. ecc. Capisco che il collegamento sembra un po' forzato, ma ai miei occhi è molto forte: ciascuno si tira fuori dal mucchio, come caso unico ed eccezionale, "autorizzato a".
Bisogna stare un po' attenti, secondo me.
Dici che non ci sono "ma io"; ma in base a cosa lo dici? Sei andata, lo so: perché lo hai fatto? Esclusivamente per ridere di loro? Accidenti, se così fosse, lo troverei molto triste: mi parrebbe un gesto di estrema rassegnazione. A me sembra che i fenomeni di massa veicolati dai media e da alcuni poteri (piduisti) siano una forma di controllo sociale fortissimo, e credo che non si dovrebbe parteciparvi. Per non essere complici, e per dare un segnale di diversità. "Non siamo così". "Non ci piacete".

Evidentemente non sono in molti a pensarla così.

Per concludere, Chiara, scusa: dovrei ridere di loro/voi? Cioè anche (non solo, per carità) di gente per la quale nutro della stima? Lo sai che non mi rassegno.

Chiara ha detto...

Presupponi troppe cose Luca. Innanzitutto non ci sono andata, e se ci fossi andata non avrei riso di loro, non avrei riso di noi, avrei riso e basta, se (ammesso e non concesso) mi avessero divertito.
Presupponi che io mi tiri fuori dal mucchio, quando qui l'unico che continua a tirarsi fuori dal mucchio per poter ostentare la sua (supposta) superiorità mi sembri proprio tu.
Non è sempre "o con me o contro di me". Posso arrivare a rispettare la tua opinione discordante dalla mia ma non il tuo sentenziare, a volte, con troppa facilità.
E adesso te lo dico in soldoni, Luca. Se non la si pensa come te non siamo imbecilli. Scendi dal piedistallo e confrontati. Fino a prova contraria la tua opinione vale quanto la mia. Ti interessa il dialogo o vuoi solo sparare massime di vita? Fammelo sapere.

luca ha detto...

La mia opinione è quella di un clown. Figurati che importanza può avere.
Perché parti dal presupposto che io mi metta in una posizione di superiorità? Trovo che sia una tua deformazione di ciò che scrivo, generata da una tua abitudine ad una certa mia immagine.
Io faccio delle osservazioni, e mi piace condividerle.
Tu leggi, mi dai del pesante e noioso e poi mi dici di scendere dal piedistallo. Mi sembra che ci sia in atto una rischiosa inversione... non so cosa dire.
Posso solo ripetere, ancora una volta, che non ho intenti moralizzatori e che non stigmatizzo. Osservo, analizzo con i miei strumenti e condivido.
La mia opinione è quella di un clown. Per ora può bastare.