martedì 5 maggio 2009

3 maggio, 23.31

«...è Londra. È come se mettessi un filtro a tutto.»
Proprio così.
Londra sta dietro paraventi e parasole, polaroid e veline colorate.
Dietro o davanti.
È Londra, baby.
È tutto e anche niente. Il passeggio infinito o mezz'ora in metropolitana. Venti milioni di puntini. Gratuità e caro prezzo. Distorsioni e stonature. Bis.
Cammini come se fossi a casa, bevi una birra al venerdì con gente che si rovina per pura questione cronologica. La prassi: etichetta britannica.
Vaghi per mercati insieme a migliaia di altri italiani, giunti nella casbah da anni o in giornata: per lavorare, annichilirsi o semplicemente vagare per mercati.
È Londra, baby.
Non bisognerebbe correrci; forse viverci. Per me, tornarci. Probabilmente.

1 commento:

matia ha detto...

come é andata come é andata?