Torniamo da un pranzo di compleanno massacrante. Il compleanno, per la cronaca, è di Miro, studente di ingegneria meccanica marchigiano appassionato conoscitore, e (credo) bevitore, di champagne.
Il Bologna, per ora,pareggia a Pisa.
Miro e Paolo, il suo grande amico, periti nell'arte della sciabola e cioè nella decapitazione delle bottiglie, abitano uno in fronte all'altro, qui a Lille (e forse pure a casa, in Italia; chi lo sa). Così, oggi le porte delle loro stanze erano aperte e noi, di fatto, stavamo seduti su letti in un corridoio parallelo a quello ufficiale e canonico dello studentato.
Ora sverniamo in stanza, e ritroveremo tutti alle 22:00, stasera.
Oggi non piove, perché non si può chiamare "pioggia" l'aerosol che a tratti invade l'aria, la faccia ed i vestiti; è piuttosto caldo, ed il termometro si fa un baffo del Continente e del suo clima: sbeffeggia - sbaffeggia.
Sarà la centesima birra a zittirmi; per ora teniamo duro, perché ci crediamo, come ci credevano trenta, quarant'anni fa.
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