[Le premesse (prima e seconda, non filosofica) sono lì a far passare il tempo. Il resto si espone compostamente.]
martedì 21 settembre 2010
mercoledì 15 settembre 2010
Gli specialisti: morto un Papa, era polacco.
Se dovesse salvare qualcosa del comunismo cosa salverebbe? «Niente. Guardi, non si può restare incinti un po'. Voglio dire che il comunismo era l'assenza di libertà e quindi non c'è nulla che si possa salvare. Niente di niente. Del comunismo sovietico, poi, proprio nulla. Voi, in Occidente, avete conosciuto un comunismo diverso, nulla a che vedere con quello russo». E adesso la Russia vi fa ancora paura? «La Russia ha cominciato a capire bene da poco quello che noi avevamo capito molto prima, ossia che il comunismo non può funzionare. C'è stata e c'è una lotta continua tra i territori nuovi, questo è il problema di oggi. Alla fine del ventesimo secolo hanno cominciato a capire che il comunismo è da buttare in toto, ora invece bisogna cercare di mantenere la pace e lavorare con la diplomazia. Quello che noi abbiamo adesso nasce dal cammino che abbiamo compiuto, dal progresso della democrazia. E in tutti i paesi dell'Est Europa pian piano si sta affermando». Non è più tempo di rivoluzione. Ma lei lotta ancora? «Sì, adesso ci sono obiettivi diversi. A quell'epoca c'era un sistema sbagliato da rovesciare. Adesso invece bisogna lottare contro le guerre e le divisioni e per un nuovo sistema di pace dei territori».
Bravo, Lech, bravo. Perché invece il capitalismo è il Bene.
Bravo, Lech, il rivoluzionario. Il rivoluzionario di una rivoluzione che senza il Vaticano non ci sarebbe stata. Vaticano e rivoluzione: azione e reazione.
Bravo, bravo, Lech. Ma ora lasciami in pace.