Roma, 31 maggio. «"Israele deve dare spiegazioni". Il ministro degli Esteri, Franco Frattini, definisce "grave e inaccettabile" l'assalto alla flottiglia pacifista messo in atto dall'esercito israeliano. Un attacco che ha provocato almeno 19 morti. Sul quale il titolare della Farnesina chiede un'inchiesta "che accerti la verità".»
Roma, 2 giugno. «Il blitz del 31 maggio da parte di militari di Israele contro la flottiglia di pacifisti continua a scuotere i palazzi della diplomazia mondiale. Oggi il Consiglio dei diritti dell'uomo dell'Onu ha adottato a Ginevra una risoluzione che chiede una "missione di inchiesta internazionale". La risoluzione, però, non è stata approvata dall'unanimità dei Paesi membri: ci sono stati 32 sì, 3 no e 9 astensioni. Uno dei tre voti contrari è stato espresso proprio dall'Italia, che si è associata al parere negativo di Usa e Olanda. [...] L'Italia ha votato contro il testo di risoluzione approvato dal Consiglio dell'Onu per i diritti umani perché ritiene Israele "uno Stato democratico e perfettamente in grado di condurre un'inchiesta credibile e indipendente, il che non significa necessariamente internazionale". A puntualizzarlo è stato il portavoce della Farnesina, Maurizio Massari, il quale ha spiegato che il ministro degli Esteri Franco Frattini è stato uno dei primi a chiedere che vi fosse un'inchiesta credibile e democratica per accertare i fatti.»
Frattini pensa davvero che uno stato facile alla violenza e, soprattutto, assolutamente convinto di essere nel pieno del diritto, come è Israele, possa condurre un'inchiesta seria e credibile su se stesso?
Io ho forti dubbi. Sia su Israele che su Frattini.
E sono stufo della leva che Israele fa, oggi più che mai, sul passato sionista. La trasformazione della vittima in carnefice non può essere un automatismo.
Nessun altro paese al mondo si potrebbe permettere quello che si permette Israele senza subire sanzioni, un embargo, un'invasione militare. Non può essere solo una questione di petrolio.
Nessun commento:
Posta un commento