[Le premesse (prima e seconda, non filosofica) sono lì a far passare il tempo. Il resto si espone compostamente.]
mercoledì 24 marzo 2010
G.I. Joe (alias: all'attacco G.I. Joe)
Il giaccone che Putin ha regalato a Berlusconi è abnorme.
Più che alla marina militare ex-sovietica, sembra un accessorio appartenuto alla squadra di manutenzione del Progetto Sputnik.
Probabilmente condizionato dal pesante capo, Berlusconi strepita ormai ogni mattina. Al telefono. Quando le diciottenni stanno ancora dormendo e gli amici filologi stanno scoprendo scritti autografi di Mussolini firmati "XXX '83". E l'amore sta trionfando sull'odio e l'invidia.
Non si può più dire niente di originale su Berlusconi. È sempre quello della discesa in campo, delle toghe rosse, dei toga party, dei comunisti illiberali che offendono, dello stato di polizia tributaria. Sono più di quindici anni che ripete sempre le stesse cazzate. E gli stessi stronzi se le bevono.
Probabilmente non ci sarà pace finché non crepa. Ma, nel frattempo, il suo giaccone da spaziale fa davvero ridere.
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1 commento:
ma lo sguardo perplesso del gorillone dietro dici che è dato dal giaccone?
baci-paci
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