«ROMA - Il sottosegretario Giovanardi ne è sicuro: "Stefano Cucchi è morto perché "anoressico e drogato". Parole pesantissime, che per la sorella del ragazzo morto misteriosamente "si commentano da sole".
Non è la prima volta che Giovanardi commenta la morte di Stefano. E, come già, in passato non concede spazio al dubbio: "Era in carcere perchè era uno spacciatore abituale. La verità verrà fuori, e si capirà che è morto soprattutto perchè era di 42 chili". Così il sottosegretario alla Presidenza alla trasmissione "24 Mattino" su Radio 24. Nessun dubbio. Non ci sono responsabilità umane nella morte Stefano Cucchi. Quel corpo pieno di lividi e fratture di cui è ancora ignota la causa, quelle cartelle cliniche apparentemente manomesse, quella coltre di dubbi che circonda la morte del ragazzo romano, per il sottosegretario, non significano nulla. Se c'è un colpevole, per Giovanardi, è la droga: "Che ha devastato la sua vita, era anoressico, tossicodipendente, poi c'è il fatto che in cinque giorni sia peggiorato, certo bisogna vedere come i medici l'hanno curato. Ma sono migliaia le persone che si riducono in situazioni drammatiche per la droga, diventano larve, diventano zombie: è la droga che li riduce così".
"A Giovanardi che fa queste dichiarazioni a titolo gratuito - dice la sorella di Steano, Ilaria, - rispondo semplicemente che il fatto che Stefano avesse problemi di droga noi non l'abbiamo mai negato, ma questo non giustifica il modo in cui è morto". "Non voglio aggiungere altro - conclude - la cosa che ha detto il sottosegretario si commenta da sola". Anche Giovanni, il padre di Stefano fa sentire la sua voce, rilanciando come la famiglia sia "sempre in attesa di giustizia".
Le parole dell'uomo di governo provocano anche la reazione dell'Idv. Che, per bocca del senatore Stefano Pedica, attacca il sottosegretario: "Ha perso una buona occasione per tacere. Non si puo' fare sterile propaganda politica su un ragazzo morto per circostanze ancora tutte da verificare. C'è un'indagine in corso per accertare la verità dei fatti su quanto accaduto a Stefano Cucchi e che aspettarne l'esito, prima di dare giudizi gratuiti, significa rispettare il dolore di una famiglia".
E della vicenda si potrebbe occupare anche Amnesty International. "Ho ricevuto richiesta di informazioni dall'ufficio londinese dell'organizzazione" rivela Luigi Manconi, presidente dell'associazione "A buon diritto" che ha seguito il caso fin dal primo momento.»
("la Repubblica" on-line, 9 novembre 2009)
Il problema, Giovanardi, è che sei un drogato. Di becero cattolicesimo, per lo meno.
Vaffanculo, va'.
«Voi per esempio fate gli studenti
e vi aggirate per i banchi,
quand'ecco che ad un tratto vi accorgete
che un'amica ha gli occhi bianchi!
Corretele in aiuto consegnandoci
i goldoni al suo ragazzo,
così che lui non debba più accecarla
per eccesso di entusiazzo!
Se lei però continua a continuare
a avere gli occhi in quella tinta,
vuol dire che è parecchio innamorata
o che la droga l'ha già vinta,
ma in questo caso estremo c'è un rimedio
che ai drogati gli si addice:
gli cavi le pupille poi li sgridi
e via il problema alla radice!..»
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