domenica 8 febbraio 2009

E.E.

Che Paese paradossale.
Il nano Berlusconi parla di cultura della libertà contro cultura dello Stato (neppure il concetto di Stato fosse in antitesi con quello di libertà).
Di responsabilità e irresponsabilità di padre; lui che il padre probabilmente l’ha fatto fino ad un certo punto, essendo sempre troppo indaffarato (con i suoi denari) per occuparsi seriamente della sua casa.
Di Costituzione da cambiare; sempre a partire da granelli, però: come se la Carta non fosse il punto i riferimento del nostro sistema istituzionale, bensì un grande registro, un libro mastro nel quale inserire, di volta in volta, trucchi e accorgimenti per dare colpi a cerchi, botti, mogli, mulini.

Ma che ne sa, Berlusconi, della sofferenza? Lui in ospedale mica ci va. Per lui si aprono le porte di cliniche molto private, le porte di stanze di uffici nei quali è ricevuto da medici molto speciali; medici che, previa lauta ricompensa, gli “sistemano le ossa”. E, soprattutto, lo tengono lontano dalla sofferenza, e dal dolore. Sarà mai andato a visitare una figlia, una fidanzata, un’amica in un reparto di terapia intensiva? Io credo di no.

Chi siamo noi per valutare il dolore di un uomo e della sua battaglia civile?
Chi siamo noi, poi, per sostenere qual è la volontà di una donna che la sua volontà non la può esprimere da 17 anni? Come si fa a dire “si rispetti la volontà di E.”? Io credo che la nostra sola possibilità sia quella di interpretare, in base alla nostra conoscenza della persona, ciò che la persona stessa potrebbe desiderare, o avrebbe desiderato. Il resto è illazione.
Chi è, chi diavolo è Berlusconi? Che conoscenza ha di E., e di noi?
Vai al diavolo, Berlusconi, ignorante, volgare mascalzone.

E il Papa? Il diavolo, ecco, appunto. L’autoritario capo di una Chiesa sempre pronta a intervenire nelle vicende di una vacillante democrazia.
Gramsci scriveva: «Il Vaticano è la più grande forza reazionaria esistente in Italia: forza tanto più temibile in quanto è insidiosa e inafferrabile». E ricca, aggiungerei: piena di denaro da investire e da esigere con cupidigia.
E mentre questi idioti si accaniscono e si sovreccitano “per difendere la vita”, non commentano i recenti provvedimenti del Governo italiano in fatto di immigrazione; quelli che, potenzialmente, manderanno a morire decine di immigrati irregolari che non avranno il coraggio di andare in ospedale. Per non essere cacciati via.
Eccolo qui, il diritto alla vita. Un diritto a singhiozzo. Un diritto economico.
Andate a cagare, buffoni.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Già, la riflessione andrebbe portata a sfere più profonde. Sarebbe più importante, e meno cinico, stare vicino alla famiglia. Sospendere il giudizio, consapevoli che alcune esperienze sfuggono alla nostra comprensione.

Oggi, davanti al palazzo del governo, a Trento, alle 17.30, ci sarà un sit-in. Ma probabilmente lo saprai già.

luca ha detto...

Sì, grazie, so del sit-in.
Ci incontreremo lì?