mercoledì 19 ottobre 2011

Welfare a salve.

Grande attenzione mediatica è stata rivolta al soldato israeliano liberato da Hamas in cambio di numerosi detenuti palestinesi ospitati dalle carceri d’Israele. Ieri sera (18/10) il TG2 faceva notare che molti dei primi 500 arabi liberati sono terroristi ergastolani, perché hanno partecipato ad attentati contro Israele; mentre non menzionava la provenienza degli altri detenuti, né il numero di donne. A parte questo, ho una domanda, trita ma resa di nuovo attuale dallo sguardo smarrito dell’ostaggio liberato: è civile, in senso lato, uno stato che obbliga i Gilad Shalit, spesso soldati non certo per vocazione, a 3 anni di leva? In altri termini: uno stato simile garantisce il welfare state dei propri cittadini? Non so se prima della prigionia il soldato Shalit fosse psicologicamente stabile (le foto di repertorio aiutano poco): ma adesso fa paura. Pare un autistico che è stato picchiato.

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