sabato 30 maggio 2009

"Ma i moralisti han chiuso i bar..."

Incredibile servizio su "Anna" (ebbene sì, su "Anna"; che volete, ci scrive pure Water Cialtroni...).
Titolo: "Fatti mandare dalla mamma a incastrare il miliardario". Il gentile lettore può immaginare il tenore.
Silvia, studentessa di 24 anni, dice: «Ho 24 anni. Ne avevo sei quando mia madre ha cominciato a ripetermi il suo mantra: "Al lusso ci si abitua subito, alla miseria mai". Per mia mamma l'unica cosa di cui una bella ragazza si deve vergognare è la povertà: "Se sei graziosa e senza un soldo significa anche che sei stupida". Mi ha allevata con quest'idea. E io l'ho seguita docile. Così siamo diventate complici. Mi ha incoraggiato a frequentare ragazzi di buona famiglia ("buona famiglia"? Santo cielo... ndl.), ma non mi ha mai negato l'avventura con il bello incontrato in spiaggia. Anzi, se c'era bisogno mi copriva. Non è una moralista. Però il patto era chiaro: le avventure sono permesse, le sbandate no.»
E poi l'intervista, se così la si può chiamare, va avanti con questi toni da libro harmony, tra dentisti scoperecci, fantini promiscui e vestitini comprati da mammà.
Ad un certo punto, ho pure avuto il forte sospetto che certe cose fossero inventate da un eccitato giornalista. O che lo stesso fosse l'autore (e ideatore) del testo integrale. Chi lo sa.
Sta di fatto che io pensavo: esistono alcune sfumature intermedie tra essere moralisti e non avere morale.

1 commento:

Anonimo ha detto...

:)

Barbara