venerdì 28 marzo 2008

Assolutamente sì.

Vabbè, il relativismo. Che diavolo ne saprà il Vaticano.
Ho sempre sostenuto che in talune circostanze sia necessario (e non sufficiente) ragionare in termini assoluti. Io sto probabilmente meglio di un accattone di Mumbai, ma questo non significa necessariamente che io stia bene. Per lo meno: non c'è correlazione. Sono più ricco di un senzatetto, ma non sono ricco. Gioco a calcio meglio di Tacchinardi e peggio di Baggio; non sono un forte calciatore. Vi sfido a dedurre una cosa dall'altra (Tacchinardi a parte). Sono più bello di te; ma è bello ciò che piace? Suvvia, sapremo fare di meglio. Ma "meglio" non è "bene".
Si può andare a catena e allargare il discorso. Calabresi è una vittima, ma anche un maiale fascista; una cosa non esclude l'altra — che bisogno ci sarà di sentirsi forzati all'esclusione... ci sarà?
Fate un paragone (o una polemica) tra l'agilità di Giuliano Ferrara e quella di Giampiero Galeazzi, se proprio ci tenete. Tanto loro se ne staranno seduti.

Perché diavolo Platini è ingrassato così tanto?

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